Contratto scuola: accordo raggiunto

Contratto scuola: firmano ARAN e FLCGIL, UIL, CISL

Era ormai nell’aria la volontà di raggiungere un accordo dopo quasi 10 anni di attesa, soprattutto dopo l’inserimento in contrattazione dei fondi per il merito.

Firmano così l’accordo i sindacati FLCCGIL, CISL, UIL, mentre sono rimasti fuori Snals e Gilda.

Dopo la firma, i sindacati dichiarano: “Le difficoltà’ sono state superate avendo a riferimento l’esigenza di mettere nelle tasche dei lavoratori la maggiore quota possibile di risorse economiche dopo dieci anni di blocco – aggiungono -. Il contratto rispetta i principi dell’accordo del 30 novembre 2016 e ristabilisce gli equilibri tra la contrattazione e le leggi, recuperando garanzie che interventi legislativi unilaterali avevano cancellato. Ripristina – evidenziano i sindacalisti – concrete relazioni sindacali e rinvia il nodo delle sanzioni disciplinari per i docenti, esposti ai rischi di contrazione della libertà’ di insegnamento, ad una successiva sequenza contrattuale”.

sindacati soddisfatti, rinnovo contratto segna una svolta  

 “Un milione e duecentomila tra docenti, personale ata, ricercatori, tecnologi, tecnici, amministrativi, hanno finalmente riconquistato uno strumento forte di tutela delle proprie condizioni di lavoro, dopo anni di blocco delle retribuzioni e di riduzione degli spazi di partecipazione e di contrattazione”. E’ quanto scrivono i sindacati in una nota congiunta a firma Franco Martini segretario confederale Cgil, Ignazio Ganga segretario confederale Cisl, Antonio Foccillo segretario confederale Uil, Francesco Sinopoli segretario generale Flc Cgil, Maddalena Gissi segretaria generale Cisl Fsur e Giuseppe Turi segretario generale Uil Scuola Rua. il contratto “segna una svolta significativa sul terreno delle relazioni sindacali, riportando alla contrattazione materie importanti come la formazione e le risorse destinate alla valorizzazione professionale. “Gli aumenti salariali sono in linea con quanto stabilito dalle Confederazioni con l’accordo del 30 novembre 2016, per la scuola da un minimo di 80,40 a un massimo di 110,70 euro – scrivono i sindacalisti – Pienamente salvaguardato per le fasce retributive più’ basse il bonus fiscale di 80 euro. Nessun aumento di carichi e orari di lavoro, nessun arretramento per quanto riguarda le tutele e i diritti nella parte normativa, nella quale, al contrario, si introducono nuove opportunità’ di accedere a permessi retribuiti per motivi personali e familiari o previsti da particolari disposizioni di legge”.

 Il rinnovo del contratto dei lavoratori del comparto Istruzione e Ricerca è un “fatto non assolutamente scontato per la complessità determinata dall’ampiezza di un settore formato da più di un milione di lavoratori e dalla strategicità che le sue sezioni – scuola, università, ricerca e alta formazione musicale artistica e coreutica – rivestono per lo sviluppo del Paese e che certamente meritano ancora impegni per la loro valorizzazione”. E’ quanto si legge in una nota della Uil a firma di Antonio Foccillo, Pino Turi e Sonia Ostrica, nella quale i sindacalisti sottolineano con “soddisfazione l’importanza del traguardo raggiunto nonostante specificità e differenze di ciascuno degli ex comparti”.

      “Le difficoltà sono state superate avendo a riferimento l’esigenza di mettere nelle tasche dei lavoratori la maggiore quota possibile di risorse economiche dopo dieci anni di blocco. Il contratto rispetta i principi dell’accordo del 30 novembre 2016 e ristabilisce gli equilibri tra la contrattazione e le leggi, recuperando garanzie che interventi legislativi unilaterali avevano cancellato. Ripristina – evidenziano i sindacalisti – concrete relazioni sindacali e rinvia il nodo delle sanzioni disciplinari per i docenti, esposti ai rischi di contrazione della libertà di insegnamento, ad una successiva sequenza contrattuale”. Per Pino Turi “è prevalsa la logica della coerenza con le garanzie e le tutele previgenti, a cui si è aggiunta la modifica in sede pattizia di alcune delle norme più ostiche della legge 107”.

Mentre l’impegno della Uil, afferma Sonia Ostrica, “ha consentito di modificare parti importanti del contratto e porre le basi per la prossima triennalità.”

      “Il sindacato confederale – conclude Foccillo – riconferma la propria funzione strategica in rappresentanza dei diritti dei lavoratori, e per la ripresa economica, come testimoniato ieri dalla sottoscrizione dell’intesa per il contratto dei vigili del fuoco e ancor prima a dicembre per quello delle funzioni centrali. Lo stesso impegno va ora subito indirizzato alla rapida chiusura dei contratti delle funzioni locali e della sanità”.

Appena siglato, l’accordo è subito oggetto di critica, additato come un esiguo risultato. Sono già stati pubblicati comunicati atti a dimostrare, mediante minuziosi calcoli, che i tanto declamati aumenti altro non sono che “cifre così miserevoli che non meritano commenti.”. Il personale della scuola viene ancora una volta esortato ad inviare modelli di diffida agli organi competenti e a RIpercorrere la strada del tribunale. Corsi e ricorsi storici che seppur dovessero portare al riconoscimento della violazione di un diritto leso dinnanzi ad una Corte, non per questo garantiranno un  risarcimento in termini economici, come dimostra l’esperienza passata.

 

 

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