Scuola: una petizione per salvare il Margherita di Savoia di Napoli

margherita di savoia napoliL’unico Liceo serale della Campania, l’Istituto Margherita di Savoia di Napoli, Liceo delle Scienze Umane opzione Economico-Sociale, sta per essere chiuso senza alcuna motivazione. Esordisce così il testo che accompagna la petizione lanciata lo scorso 11 maggio su change.org dall’istituto partenopeo.

Indirizzata al Ministro dell’Istruzione Bianchi, al Presidente della Regione Vincenzo De Luca e al Sindaco Luigi de Magistris, la raccolta firme ne vanta – al momento in cui scriviamo – più di 2650, ma certamente è destinata a contarne presto molte di più, raggiungendo l’obiettivo prefissato delle 5mila.

La sua chiusura priverebbe molti giovani e meno giovani del territorio di un’offerta formativa unica in tutta l’Italia meridionale, dove i corsi serali presenti sono solo ad indirizzo tecnico e professionale, continua il testo. Il corso serale del Liceo Margherita di Savoia esiste da 33 anni e ha consentito a moltissimi studenti di proseguire il proprio percorso di studi con l’Università, forti di una formazione qualificata e completa. Dal prossimo anno, però, rischia di non poterlo più fare.

Studenti di tutte le età e provenienze hanno trovato nel nostro liceo stimoli e opportunità per accedere al mondo del lavoro nei più diversi ambiti e di intraprendere attività di carattere sociale o di mediazione culturale. Chiediamo pertanto che il nostro Liceo possa continuare a svolgere la sua funzione formativa, culturale e di accoglienza che lo ha sempre caratterizzato durante la sua lunga storia.

Unico esempio in Campania e nell’intero Sud Italia, è dal 1988 che il Margherita di Savoia offre la possibilità a chiunque voglia proseguire e terminare gli studi di accedere ai corsi serali delle materie proposte dall’istituto. Il percorso formativo è attualmente frequentato da circa 80 studenti dediti all’apprendimento di italiano, matematica, diritto, storia dell’arte, fisica, sociologia, psicologia, lingue e antropologia. I docenti, invece, sono appena qualche decina e tra non molto potrebbero vedere il proprio trasferimento altrove.

«Il prossimo – denuncia una delle insegnanti – potrebbe essere il nostro ultimo anno di attività. L’ufficio scolastico regionale prevede, infatti, che si possa attivare solo una quinta. Se non ci saranno ripensamenti non avremo nuovi iscritti e si spegnerà una esperienza che ha dato molto alla città». È per questo che il corpo docente tutto, coadiuvato anche da molti ex alunni che stanno raccontando le proprie esperienze, ha deciso di avviare la petizione e di scrivere una lettera da inviare al Presidente De Luca, al Primo Cittadino partenopeo e all’Assessore Regionale Fortini, ribadendo l’incredulità dinanzi a una scelta che pare non avere alcuna motivazione comprensibile se non – si legge nel testo – quella del generalizzato taglio degli organici che sta riguardando tutta la regione Campania. Tutto ciò nonostante la nota ministeriale chiedesse, al fine di garantire un’offerta formativa più ampia, l’opportunità di salvaguardare comunque i corsi unici in ambito provinciale e quelli presenti nelle zone particolarmente disagiate, come nel caso del nostro liceo serale.

Il Margherita di Savoia sorge, infatti, in Salita Pontecorvo, nel pieno centro storico di una città che, riferisce Maria de Luzenberger (capo della Procura della Repubblica del Tribunale per i minori), soltanto nell’ultimo periodo ha visto circa 900 segnalazioni di abbandono scolastico: «Siamo stati investiti da una quantità incredibile di segnalazioni di evasione scolastica. Sono 900 in pochi giorni, contro le 400 segnalazioni del 2020 e le 800 dell’intero anno scolastico 2019. E il dato più preoccupante viene dalle scuole elementari, dove in passato l’evasione scolastica era stata ridotta al minimo. Qui non è solo questione di numeri: la dispersione scolastica è solo la punta di un iceberg. Sotto vi troviamo violenza, ragazzini malcurati, disagi familiari di ogni tipo. Una realtà da affrontare senza tentennamenti». Troppi, invece, sono quelli dimostrati dalla classe dirigente tutta, sempre più disinteressata a salvaguardare la formazione scolastica e poi professionale dei nostri ragazzi.

La dispersione scolastica, in Italia, non è affatto una novità: a livello nazionale il fenomeno riguarda il 13.7% dei ragazzi con circa 70 province su 107 che non raggiungono il target europeo. A guidare la triste classifica, ancora una volta, è il Meridione con Caltanissetta (27.1%) e Brindisi (26%) che si attestano prime della classe e la Campania che storicamente non ne viene mai fuori. Per questo, interrompere la possibilità di iscriversi a dei corsi serali rischia di avere un peso enorme nel presente dei più giovani, ma anche nel futuro degli adulti che saranno.

La petizione lanciata dal Margherita di Savoia ha, in effetti, un nome ben preciso, un concetto che, in particolare negli ultimi due anni, è tornato spesso ad affollare il dibattito pubblico: scuola negata. Quella che non è un parcheggio, un passatempo, un luogo fisico dove lasciare i nostri figli mentre andiamo al lavoro o a fare la spesa, ma lo spazio di crescita e formazione dell’individuo.

Per sostenere il Margherita di Savoia e firmare la petizione, vi rimandiamo al seguente link: https://www.change.org/p/la-scuola-negata?redirect=false.

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