Concorso straordinario: si ricomincia

straordinarioIl concorso straordinario ricomincia. Dopo l’attesa dovuta allo stop forzato dello scorso novembre, finalmente il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato le date per concludere la procedura avviata in autunno: 15-19 febbraio.

Il DPCM approvato a metà gennaio, infatti, prevede la possibilità di svolgere in presenza le prove concorsuali selettive a partire proprio dal prossimo mese, ovviamente a patto che i partecipanti a ciascuna sessione non siano in un numero superiore a 30. Ogni aula, dunque, ospiterà in media 10 candidati per una durata totale di 150 minuti, fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi di cui all’articolo 20 della legge 5 febbraio 1992, n. 104.

Il concorso – per il quale hanno presentato domanda ben 64mila aspiranti – è finalizzato all’immissione in ruolo di 32mila precari e, al momento, ancora non precisa cosa accadrà ai tanti che hanno saltato la procedura perché sottoposti a regime di quarantena o in isolamento causa COVID. Il nuovo calendario, infatti, non tiene conto della decisione del Consiglio di Stato che recentemente – e giustamente – si è espresso a favore dello svolgimento delle suppletive al fine di garantire pari diritti a tutti gli aspiranti. Per il MI, in effetti, si tratterebbe di riorganizzare le prove già svolte – anche dal punto di vista dei quesiti – ben attento, tuttavia, ad assicurare equità di trattamento a quei candidati che si sono scoperti discriminati, loro malgrado.

Tale rischio, in effetti, aveva già tenuto banco in occasione dell’avvio dei concorsi quando non era stata presa in considerazione la possibilità di stabilire delle date aggiuntive, nonostante la curva epidemiologia fosse costantemente in salita in tutto il Paese e il timore di dover attendere ancora chissà per quanto per un proprio diritto aveva dato vita a un dibattito non da poco. Anche in quell’occasione, però, il Ministero di Azzolina aveva scelto di perseguire la sua strada, incurante delle richieste degli aspiranti e delle varie sigle sindacali che chiedevano di ridiscutere i termini per attendere tempi migliori. Le immissioni in ruolo, infatti, non si avranno comunque prima del prossimo anno, con i vincitori del concorso straordinario rientranti nella quota di posti destinati alla procedura per l’a.s.  2020/2021 che saranno immessi in ruolo nel 2021/2022. Ciononostante, il servizio verrà riconosciuto a partire dal 1 settembre 2020.

Per sostenere la prova sarà necessario presentarsi presso la propria sede d’esame muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità, del codice fiscale, della ricevuta di versamento del contributo di segreteria e di quanto prescritto dal protocollo di sicurezza pubblicato sul sito del Ministero. Per sapere dove recarsi, invece, sarà fondamentale rifarsi all’elenco degli istituti ospitanti redatto dagli Uffici Scolastici Regionali responsabili della procedura i quali, almeno quindici giorni prima della data di svolgimento delle prove, si impegneranno a comunicare sui propri albi e siti web l’ubicazione e le indicazioni della destinazione dei singoli candidati. L’avviso avrà valore di notifica a tutti gli effetti.

Per ulteriori informazioni e al fine di reperire la documentazione necessaria, rimandiamo gli interessati al sito del MIUR, al seguente indirizzo: Procedura Straordinaria per immissione in ruolo scuola secondaria – Miur.

Qui, invece, il calendario completo delle prove diviso per classe di concorso: https://bit.ly/39WVnkc.

La procedura d’esame si svolgerà online e prevederà una prova scritta, diversa per i posti comuni e per i posti di sostegno, con domande a risposta aperta e la successiva valutazione dei titoli. La prova per il posto di sostegno è suddivisa per il I e il II grado.

Ai fini del superamento, saranno valutate

per i posti comuni:

conoscenze e competenze disciplinari e didattico-metodologiche;

per il sostegno:

metodologie didattiche da applicarsi alle diverse disabilità;

valutazione delle conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione degli alunni disabili.

Inoltre, saranno testate la capacità di comprensione di uno scritto in lingua inglese (livello B2) e le competenze informatiche del candidato. Per superare la prova, l’aspirante dovrà ottenere un punteggio minimo di 56/80. Per le classi di concorso di lingua straniera, il test si svolgerà interamente in lingua, a eccezione delle domande di verifica per la conoscenza dell’inglese.

La procedura, per titoli ed esami, è organizzata su base regionale, ma per alcune regioni è prevista l’aggregazione territoriale. Per maggiori info: https://www.miur.gov.it/web/guest/dove-sostenere-l-esame. Qualora la situazione epidemiologica non lo consentisse, è concesso lo svolgimento in altra regione rispetto a quella della domanda. A tal proposito, è consigliabile rivolgersi all’Ufficio Scolastico Regionale competente. Per conoscere il proprio UFR: https://miur.gov.it/web/guest/usr.

Per ciò che concerne i titoli, questi dovranno essere già stati conseguiti entro la data di scadenza di presentazione della domanda. La tabella prevede 1 punto per ogni anno di servizio specifico e un massimo di 5 punti per la laurea. Il punteggio complessivo, invece, non supererà i 20 punti.

Con lo svolgimento delle prove dello straordinario, dovrebbe avere inizio anche l’iter di quello ordinario, anch’esso già rimandato e al momento ancora senza calendario. A parlarne, però, è stato proprio il Ministro Azzolina: «Noi abbiamo pensato a un sistema che contemperasse le esigenze dei precari che hanno più di 36 mesi di servizio, con un concorso  straordinario per loro, che ha visto espletare il 75% delle prove, e  che si chiuderà a febbraio. Poi c’è il concorso ordinario per i giovani neolaureati. Quindi abbiamo valorizzato sia chi aveva un servizio alle spalle, sia chi, neolaureato, aveva voglia di mettersi in gioco e provare la carriera dell’insegnamento. Entrambe le categorie sono così tutelate». Speriamo sia davvero così.

 

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