L’accordo ponte sulla questione diplomati magistrali “congela” la sentenza della Plenaria: protesta AnDDL

Il Consiglio dei Ministri ha dato ieri l’assenso alla soluzione ponte proposta dal ministro Bussetti per garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico.

Il DM salva di fatto circa 5.655 docenti diplomati magistrali ma si dovrà attendere il passaggio in Parlamento per conoscere come la politica intenda intervenire in materia di reclutamento nel rispetto della normativa vigente.

E’ prevista  l’estensione “al caso dei diplomati magistrali di quanto già previsto dal decreto legge 669/1996, che concede alle amministrazioni dello Stato di ottemperare all’esecuzione di provvedimenti giurisdizionali entro 120 giorni dalla data di comunicazione del titolo esecutivo”, in previsione del fatto che il MIUR procederà a breve a dare esecuzione alle sentenze di merito.

Gli effetti del provvedimento interesseranno dunque i diplomati magistrali immessi in ruolo con riserva e quelli inseriti nelle Gae con riserva in attesa di pronunce nel merito.

Intanto incalzano le proteste di quanti sono rimasti insoddisfatti dell’accordo tra questi il presidente Pasquale Vespa dell’ Associazione nazionale Docenti  per i Diritti dei Lavoratori che non ha tardato ad esprimere il proprio dissenso in un comunicato pubblicato su NapoliTime e di seguito riportato:

Napoli, 3 luglio – “Ieri sera il Consiglio dei ministri ha deciso di “salvare” 5.655 diplomate magistrali che hanno assunto il ruolo su ricorso e firmato un contratto con clausola rescissoria, e nonostante la sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 20 dicembre le avesse dato torto, retrocedendole di fatto in seconda fascia, continueranno a mantenere il posto di lavoro”- queste le dichiarazioni del professore Pasquale Vespa, presidente dell’Associazione Nazionale “Docenti per i Diritti dei Lavoratori” – . Dov’è lo scandalo? Per chi non lo vede è presto detto. Se sono state salvate 5.655 diplomate magistrali altrettante colleghe di Gae infanzia storiche, in Gae di diritto, hanno visto così sfumare la speranza di un lavoro per il prossimo anno e per l’agognato ruolo”.

“Dobbiamo garantire l’avvio dell’anno scolastico”, dice Bussetti. E intanto si rimanda il piano per le maestre precarie.

“Lo scorso anno, proprio in questi giorni, eravamo in piazza per un presidio di 48 ore sotto Palazzo Montecitorio – continua il presidente di AnDDL – per sostenere il Diritto al Ruolo delle colleghe di Gae Infanzia e per il diritto al lavoro dei precari di Terza Fascia tra il silenzio assordante della politica e il menefreghismo di tanti colleghi. Si prende tempo e si perde tempo! La politica ieri sera ha deciso per l’ennesima volta di scaricare le colpe della propria incapacità sulle spalle dei Lavoratori e ha voluto prendere tempo nell’esecuzione di una sentenza chiara, per attendere e sottomettersi al giudizio dei tribunali, che tra l’altro non potranno non applicare la sentenza della Plenaria!

“In Italia non serve aver seguito le regole per lavorare – rincara la dose il professor Vespa -. In Italia basta affidarsi a qualche sindacato che spinge sui ricorsi per inserire in graduatoria anche migliaia di persone che dopo venti anni si sono ricordate di avere un diplomino nel cassetto!”

“Andava applicata la Plenaria e poi andava valutata la situazione nel dettaglio, distinguendo i Lavoratori dagli opportunisti, tutelando chi aveva rispettato le regole! Ora grazie all’incapacità della politica di assumersi le proprie responsabilità, si rimanda di 120 giorni, mentre decine di migliaia di famiglie il prossimo anno cederanno forzatamente il proprio posto di lavoro ad una massa indistinta di ricorrenti bocciati dalla Giustizia e promossi dalla politica”.

“Se si vuole tamponare a questa ennesima ingiustizia il ministro Bussetti ha la possibilità di bloccare l’assegnazione dei ruoli a luglio che, vista la soluzione del congelamento della Plenaria, andrebbero sicuramente a chi secondo il Consiglio di Stato non ha titolo e quindi diritto ad entrare in ruolo”, è questa la proposta lanciata dal presidente dell’Associazione Nazionale “Docenti per i Diritti dei Lavoratori”.

“Si lavori in parallelo per definire un piano di stabilizzazione di tutto il precariato vero. La Dignità dei lavoratori non si dà per decreto ma adoperandosi per annullare le ingiustizie subite e sopportate per anni dai lavoratori della scuola”, conclude il presidente Pasquale Vespa.

L’unica certezza al momento è che nessun intervento troverà il consenso di tutte le parti interessate.

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