Concorso straordinario, ufficiali le date: 22 ottobre-9 novembre

concorsoDopo mesi di attesa e rinvii, sono finalmente ufficiali le date del concorso straordinario: 22 ottobre-9 novembre. Che sarebbero cadute in autunno, in fondo, il Ministro De P.I. lo aveva già preannunciato e, ora, il momento tanto atteso dai 64mila che hanno presentato domanda sembra farsi concreto. Ovviamente, non senza polemica.

Il concorso è finalizzato all’immissione in ruolo di 32mila precari e, al momento, non precisa cosa accadrà ai tanti che rischiano di saltare la procedura perché sottoposti a regime di quarantena. Stando a quanto si apprende, infatti, non sono previste date aggiuntive, nonostante la curva epidemiologica sia ormai costantemente in salita in tutto il Paese e il rischio di dover attendere ancora per un proprio diritto un timore non da poco. Fa discutere, inoltre, l’utilizzo delle aule degli istituti scolastici o degli atenei resisi disponibili per lo svolgimento dei test, in forte contrasto con le misure indicate dal CTS che intendono limitare l’ingresso di estranei nelle scuole al fine di garantire massima sicurezza a personale e studenti tutti. Se tra questi o tra gli aspiranti dovessero esserci dei positivi, come si procederebbe? Dubbi non banali che spingono allo scetticismo per ciò che concerne l’effettivo rispetto dell’attuale tabella di marcia.

A tal proposito, sono varie le sigle sindacali che chiedono di ridiscutere i termini perché, sottolineano, le immissioni in ruolo non si avrebbero comunque prima del prossimo anno. I vincitori del concorso straordinario rientranti nella quota di posti destinati alla procedura per l’a.s.  2020/2021, infatti, saranno immessi in ruolo nel 2021/2022. Ciononostante, il servizio verrà comunque riconosciuto a partire dal 1 settembre 2020.

La procedura si svolgerà online e prevederà una prova scritta, diversa per i posti comuni e per i posti di sostegno, con domande a risposta aperta e la successiva valutazione dei titoli. La prova per il posto di sostegno è suddivisa per il I e il II grado. Ai candidati spetterà un tempo totale di 150 minuti,  fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi di cui all’art. 20 della legge 5 febbraio 1992, n.104.

Ai fini del superamento, saranno valutate

per i posti comuni:

  • conoscenze e competenze disciplinari e didattico-metodologiche;

per il sostegno:

  • metodologie didattiche da applicarsi alle diverse disabilità;
  • valutazione delle conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione degli alunni disabili.

Inoltre, saranno testate la capacità di comprensione di uno scritto in lingua inglese (livello B2) e le competenze informatiche del candidato. Per superare la prova, l’aspirante dovrà ottenere un punteggio minimo di 56/80. Per le classi di concorso di lingua straniera, il test si svolgerà interamente in lingua, a eccezione delle domande di verifica per la conoscenza dell’inglese.

La procedura, per titoli ed esami, è organizzata su base regionale, ma per alcune regioni è prevista l’aggregazione territoriale. Per maggiori info: https://www.miur.gov.it/web/guest/dove-sostenere-l-esame.

Qualora la situazione epidemiologica non lo consentisse, è concesso lo svolgimento in altra regione rispetto a quella della domanda. A tal proposito, è consigliabile rivolgersi all’Ufficio Scolastico Regionale competente. Per conoscere il proprio UFR: https://miur.gov.it/web/guest/usr.

Per ciò che concerne i titoli, questi devono essere stati conseguiti entro la data di scadenza di presentazione della domanda. La tabella prevede 1 punto per ogni anno di servizio specifico e un massimo di 5 punti per la laurea. Il punteggio complessivo, invece, non supererà i 20 punti.

In attesa di maggiori delucidazioni da parte del Ministero e alla luce di un confronto tra le parti che, anche questa volta pare infruttuoso, non sembrano convincere le modalità di espletamento delle prove e la scarsa chiarezza nel rispondere a un’emergenza che si protrarrà ancora per molto. L’auspicio è che a nessuno dei quasi 65mila aspiranti venga preclusa l’opportunità di prendere parte a un concorso per il quale hanno studiato, lavorato e sognato a lungo.

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