GPS: al via la valutazione delle domande (non senza polemica)

gpsLo scorso 6 agosto è scaduto, non senza polemiche, il termine ultimo per la presentazione delle domande relative alle GPS. Diverse erano state le richieste di una proroga ma il MIUR, ormai agli ultimi giri di boa prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, ha comunque proseguito per la sua strada, nonostante il caos generato soltanto poche ore prima con l’introduzione di FAQ nuove e inaspettate. A tal proposito, si è espressa anche la UIL che ha parlato di una normativa secondaria e parallela del tutto illegittima che genera confusione, incertezza e porterà a contenzioso.

Ancor prima dell’apertura della breve finestra di presentazione dell’istanze, su queste pagine avevamo già manifestato i nostri dubbi in merito a quelle che erano le indiscrezioni sull’introduzione, per il biennio 2020/2021-2021/2022, di una graduatoria provinciale per le supplenze (GPS) e dell’aggiornamento delle graduatorie di istituto su posto comune e di sostegno per infanzia, primaria e secondaria di I e II grado. A lasciarci perplessi erano stati i criteri che sarebbero andati a modificare un sistema datato ma comunque ben oleato senza il giusto preavviso. In particolare, nella nostra analisi, avevamo sottolineato – tra gli altri – il disappunto relativo a tre nuclei fondamentali:  l’introduzione dell’obbligo dei crediti formativi universitari che contrastava apertamente con i bandi di concorso voluti dallo stesso Ministro, le nuove tabelle relative ai titoli necessari e le tempistiche eccessivamente strette. È stato possibile presentare la domanda, infatti, soltanto dalle 15:00 del 22 luglio fino alle 23:59 del 6 agosto. Appena quindici giorni per quasi un milione di richieste. Di certo, non una scelta felice.

Per la prima volta, inoltre, l’unica modalità per avanzare la propria istanza è stata quella telematica, al pari dei concorsi ordinari e straordinari attivi nello stesso periodo. Inevitabile e banalmente prevedibile, dunque, il sovraffollamento delle piattaforme, lamentato sin da subito dai sindacati e dagli aspiranti alle prese con regole e prassi inedite a cui non erano preparati. Il rischio, dunque, è che con un lasso temporale così corto si possano invalidare numerose domande in caso di errori più o meno gravi, anche alla luce dell’ulteriore novità costituita dalla presentazione ex novo di tutta la documentazione concernente i servizi svolti. Va precisato, infatti, che le domande GPS non sono né modificabili né integrabili, motivo in più per temere ricorsi e malumori a cui hanno contribuito le tante interferenze del MIUR anche a bando già ampiamente avviato e che, come sottolineato dalla UIL, seppur con l’intento di facilitare le operazioni, le hanno complicate emanando una serie di FAQ che, in alcuni casi, addirittura non hanno trovato riscontro con le regole già poco chiare contenute nell’ordinanza ministeriale. L’Unione Italiana del Lavoro ha così proseguito:

Cambiare le regole quando le domande sono state già inoltrate, oltre a generare confusione e incertezza, darà luogo a nuovi contenziosi obbligando i docenti precari a rivolgersi alla magistratura con la possibilità di provvedimenti giudiziari che andranno a incidere negativamente sull’avvio dell’anno scolastico. Scelte affrettate e superficiali che stanno caratterizzando questa stagione amministrativa con atti di dubbia legittimità che, a nostro parere prestano il fianco a possibili profili di illegalità nell’applicazione delle norme primarie e dubbi di Costituzionalità. Nonostante più volte avevamo mostrato il nostro dissenso in relazione alla scelta del periodo, dei tempi, della procedura poco trasparente, il Ministero, con “orecchie da mercante”, ha pubblicato la relativa Ordinanza che prevede l’invio delle istanze esclusivamente online per potere sulle stesse disporre centinaia di migliaia di supplenze annuali (si stimano oltre 200mila supplenze). Purtroppo i fatti di questi giorni ci danno ragione. Ancora una volta, evidentemente, si è scelto di delegare alla magistratura il reclutamento che, invece, attiene alla politica. Non è prevista una graduatoria provvisoria e il candidato non può conoscere il punteggio assegnato. Nonostante ciò il sindacato, senza il quale neanche si poteva ipotizzare tale procedura, con i suoi operatori che stanno lavorando senza sosta, con grande senso di responsabilità, continuerà con la consueta assistenza. La scuola, gli alunni, le famiglie e il personale non meritano tutto questo. Ancora una volta, la frattura tra le parti è parsa insanabile.

Terminati i giorni di presentazione delle istanze, la palla passa adesso agli Uffici Scolastici Provinciali che dovranno valutare la validità delle stesse e provvedere alla pubblicazione delle GPS in tempi utili per l’inizio del nuovo anno. A tal proposito, il Ministero ha stabilito il seguente programma:

  • avvio attività di smistamento alle scuole dall’8 agosto 2020
  • avvio attività di valutazione istanze GPS dal 10 agosto 2020
  • conclusione attività di valutazione il 28 agosto 2020
  • pubblicazione graduatorie GPS il 1 settembre 2020
  • supplenze da GAE e GPS entro il 14 settembre 2020
  • supplenze graduatorie di istituto dal 15 settembre 2020

In totale, le domande inoltrate sono state 753750 – con una grossa percentuale proveniente da Lombardia (104781), Lazio (86976) e Campania (84857) – ma avrebbero potuto essere molte di più se i criteri di partecipazione non fossero cambiati tanto repentinamente. Su tutti due grossi ostacoli si sono rivelati i 24 CFU in discipline psicopedagogiche e metodologie didattiche – che, nel caso degli altri concorsi banditi quest’anno, per gli ITP non sono obbligatori fino all’a.s. 2024/2025 – e le nuove tabelle relative ai titoli richiesti, con la svalutazione dei master e l’obbligo del livello B2 della lingua inglese introdotti in concomitanza, o quasi, della pubblicazione della domanda stessa, finendo con il vanificare la lunga preparazione degli aspiranti e il rischio di fare una selezione non così ponderata.

Come già precisato, chi non ha compilato o inoltrato l’istanza, invece, non potrà più provvedere a farlo. In cambio, al di là di quanti probabilmente procederanno per vie legali, gli altri potranno inviare la propria messa a disposizione (MAD), una domanda fuori elenco che consente di entrare in gioco una volta esaurite le graduatorie, anche se quest’anno avrà priorità la cosiddetta chiamata veloce in altra provincia e/o regione: essa, infatti, darà ai precari una maggiore possibilità di ottenere un posto a tempo indeterminato e servirà ad assegnare posti che altrimenti resterebbero vuoti.

Salvo probabili imprevisti, non spetta dunque che attendere il prossimo 28 agosto, nella speranza che, finalmente, per i tanti partecipanti possa delinearsi un quadro ben più definito di quello attuale.

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