Stabilizzazione precari: un’altra promessa mancata?

E’ forte polemica in questi giorni per l’assenza di un’attenzione adeguata alla questione precari.

Durante il question time del 31 ottobre, il ministro Marco Bussetti afferma, testualmente,  di aver “chiesto al presidente del Consiglio Conte e al ministro dell’Economia Tria che nella legge di bilancio vengano trovate le risorse per il rafforzamento dell’organico dei docenti, in particolare alla scuola dell’infanzia e alle primarie“. Come è noto sono ben circa 32 mila i posti che questa estate sono stati sottratti alle immissioni in ruolo e assegnati poi come supplenza ma i numeri relativi al precariato sono di gran lunga maggiori.

All’interno della bozza della legge di bilancio 2019 si legge dell’abolizione del concorso per docenti con 36 mesi di servizio e dell’inserimento di un nuovo bando per laureati che di fatto abolisce il concorso previsto dal DL 59/2917 per i precari che potessero vantare tre anni di servizio negli ultimi otto. Ci si chiede con amarezza se il governo stia dunque rimescolando ancora le carte a danno di quei docenti che vogliono legittimamente ambire ad una cattedra nella scuola pubblica per i prossimi anni e che di fatto oggi permettono il regolare funzionamento delle attività didattiche.

Immediata la protesta dei precari che gridano al tradimento e si fanno promotori di una petizione con la quale chiedono l’attivazione di un PAS e la possibilità di partecipare ad un concorso non selettivo, raccogliendo quasi 20.000 firme.

La Uil sottolinea che nella manovra di bilancio manca un’indicazione precisa sulla gestione del precariato della scuola, che conta duecentomila tra maestri e professori, e che con l’accesso al concorso subito dopo la laurea si rischia di scavalcare tutti gli iscritti alle graduatorie pre-ruolo non ancora assunti: “I sindacati, nonostante le promesse di Bussetti, non sono stati consultati neppure da questo governo”.

Riportiamo il comunicato dell’Associazione docenti per i diritti dei lavoratori (Anddl) a nome degli insegnanti in Terza fascia: “Se il Governo avvierà una tornata di concorsi per la prossima campagna elettorale di Maggio senza aver prima stabilizzato chi lavora da anni boicotteremo le attività didattiche, bloccheremo gli scrutini e ci renderemo irreperibili per gli esami di Stato. Siamo pronti a scatenare l’inferno con una valanga di ricorsi. Preparatevi a una manovra finanziaria bis per i risarcimenti dei danni subiti in questi anni”.

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