La scuola: comunità educante promotrice di corretti stili di vita e di una sana alimentazione

Celebre ormai la sentenza tratta da un verso di Giovenale (Sat. X, 356): Orandum est ut sit mens sana in corpore sano («bisogna chiedere agli dèi che la mente sia sana nel corpo sano»), un’esortazione a non trascurare la salute fisica per raggiungere alti livelli di conoscenza. La scuola italiana degli ultimi anni sembra avere sposato  questa tesi introducendo, dapprima in via sperimentale, l’insegnamento dell’educazione fisica nella scuola primaria attivando il noto progetto ‘Sport in classe’. Con la nomina del Ministro Bussetti, ex docente di educazione di fisica, a capo del MIUR si prefigura la possibilità di farla rientrare tra gli insegnamenti curricolari. Il programma di Governo dedica infatti una attenzione speciale proprio ai laureati in Scienze Motorie palesando la volontà di inserire il  laureato in scienze motorie  nell’organico di ruolo della scuola primaria.

Immediato il plauso della comunità scientifica, in particolare dell’ordine nazionale dei biologi, che a sostegno di questa tesi propone di affiancare la promozione di una corretta alimentazione per contrastare l’obesità infantile, causa di alcune malattie croniche soprattutto di natura cardiovascolari e, a lungo termine, anche di problemi oncologici.

Diventa così cruciale ‘Il ruolo del Biologo nella “Comunità Educante”: anello di congiunzione tra Scienza, Salute e Ambiente, come scrive il prof. Andrea Iuliano, Consigliere presso il Consiglio Nazionale dei Biologi, nell’articolo di seguito riportato:

La figura del Biologo all’interno della comunità educante è diventata negli anni sempre più prestigiosa, di riferimento per l’intera comunità scolastica grazie alle competenze trasversali di cui dispone e alla capacità di saperle adattare alle esigenze dei singoli, nonché a quelle collettive. Le competenze delle pratiche relative al miglioramento del benessere personale, in ambito ambientale, sono prerogative scientifiche che poche categorie possono vantare all’interno della comunità scolastica, abilità, che negli ultimi anni hanno stimolato e suscitato interesse nella popolazione scolastica, e non solo. Alcuni disagi sono divenuti all’ordine del giorno, di interesse e preoccupazione comune a diverse fasce di età, trattati dai Biologi insegnanti con competenza, autorevolezza, con la sensibilità necessaria da favorire la crescita dei Biologi in questo ambito, contribuendo in qualche modo al successo di tale figura professionale nell’ambiente scolastico. Ma non basta! I docenti di matematica e scienze (attuale classe di concorso A028), nelle scuole secondarie di I grado, e di scienze naturali, chimiche e biologiche (attuale classe di concorso A050), nel biennio delle scuole secondarie di II grado, da una stima approssimata ma attendibile, sono circa 18.300, di cui oltre la metà laureati in biologia e gran parete di essi iscritti all’Ordine Nazionale dei Biologi, i quali a vario titolo apportano alla comunità scolastica competenze trasversali che soltanto poche figure professionali possono pregiarsi di avere, oltre alle competenze specifiche acquisite in ambiente extrascolastico, considerando che gran parte dei Biologi insegnanti svolgono con successo la libera professione, in ambiti scientifici prestigiosi, come la genetica, l’ambiente, la nutrizione, i beni culturali, e non solo… Dagli ultimi convegni internazionali organizzati dall’Ordine Nazionale dei Biologi, fortemente voluti dall’attuale Presidente Senatore Dott. Vincenzo D’Anna, nonché dall’intera nuova compagine rappresentativa, di cui mi onoro di far parte, ai quali eventi hanno partecipato ricercatori di livello mondiale e Premi Nobel per la medicina, è emerso con chiarezza che l’insegnante con il titolo di laurea in Biologia non solo è in grado di educare la platea scolastica alla salute e a corretti stili di vita, ma anche di educare prevenzione ed eventualmente individuare tecniche e pratiche specifiche di corretta alimentazione in grado di metterci a riparo da effetti indesiderati causati dall’inquinamento ambientale. Per i motivi di cui sopra ed altri ancora, i quali saranno probabilmente esposti in articoli successivi, previo la disponibilità di codesta redazione alla pubblicazione, i Biologi rivendicano a gran voce l’opportunità di introdurre nelle scuola primaria e secondaria di I grado, l’insegnamento curricolare di educazione alla salute e corretti stili di vita, come già rivendicato in un precedente articolo, e di poter accedere all’insegnamento di chimica e tecnologia chimica (attuale classe di concorso A034), dal momento che essi possono già accedere, con la normativa vigente, all’insegnamento di chimica organica nel biennio dei licei. Riteniamo pertanto che i Biologi siano dotati di tutte le competenze necessarie, comprese quelle relative alla chimica generale ed inorganica, per poter accedere a tale insegnamento. Per tale scopo sarà costituito un Coordinamento Nazionale dei Biologi Insegnanti, con referenti in ogni regione, al quale saranno assegnati compiti organizzativi e propositivi, di divulgare informazioni utili per i Biologi Insegnanti e per i giovani professionisti che intendono approcciarsi con il mondo della scuola, Biologi Nutrizionisti compreso.

Roma lì 25/07/2018

Dott. Prof. Andrea Iuliano

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