Contratto scuola 2018: aumenti stipendiali e accredito arretrati.

Ancora attesa per i dipendenti del comparto scuola per verificare l’adeguamento dei propri stipendi e ricevere l’accredito degli arretrati dovuti in virtù dell’imminente entrata in vigore del nuovo contratto.

Si è ormai vicini alla firma definitiva e dopo l’assenso del MEF e del Consiglio dei Ministri non resta che attendere l’approvazione della Corte dei Conti perché venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Si presume dunque che con lo stipendio di aprile saranno accreditate le somme spettanti, a seconda sempre della fascia di anzianità e dell’ordine di scuola.

Unico lato positivo di questa attesa sarà in termini di cifre percepite, dato che l’aumento percentuale più consistente si riferisce proprio al periodo che va dal 1° Marzo in avanti.

Di seguito le tabelle di riferimento.

Il contratto si riferisce agli anni 2016, 2017 e 2018 e coinvolge 1.191.694 dipendenti, oltre un milione nella sola scuola, 53.000 nelle Università (esclusi le docenti e i docenti universitari), 24.000 negli Enti di ricerca e 9.500 nell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM).

Oltre agli incrementi stipendiali, le novità riguardano anche le regole innovative per migliorare l’organizzazione del lavoro e le relazioni sindacali e tutelare e incentivare l’impegno di tutti i lavoratori.

Per rispondere alle numerose richieste di chiarimento in merito agli aumenti previsti dal nuovo contratto scuola si precisa inoltre che:

  •  Restano invariate le fasce di anzianità, i relativi passaggi e le risorse ad esse assegnate che ammontano ad oltre 380 milioni di euro.
  •  Cambiano i sistemi di valutazione, scompaiono le ‘fasce brunettiane’ e i limiti imposti dalla Legge 107, viene potenziata la partecipazione sindacale.
  • Per quanto riguarda il bonus merito, una parte andrà nello stipendio, una parte nella contrattazione di istituto che ne definirà l’entità e distribuzione.
    Ne beneficeranno, per la parte trasferita sullo stipendio, anche i docenti assunti a tempo determinato al 30/6 o al 31/8.
  • Arretrati: al personale sarà liquidata una somma a titolo di arretrato.
  •  Aumenti: aumento medio di 96 euro per i docenti e di 84,5 euro per il personale ATA (incremento dello stipendio tabellare, della retribuzione professionale docenti, del compenso individuale accessorio del personale ATA). Gli importi sono lordi, in busta paga a docenti e Ata arriveranno cifre decurtate di un 35-40% a seconda dello scaglione stipendiale (per gli arretrati esiste però una tassazione leggermente più favorevole, quindi il “taglio” è inferiore). La retribuzione complessiva è incrementata dagli aumenti che si aggiungono alla indennità di vacanza contrattuale.
    Viene introdotto l’elemento perequativo, finalizzato al sostegno economico per le fasce retributive più basse e per allineare gli aumenti stipendiali al resto del comparto della Pubblica Amministrazione, elemento che riguarda però solamente il periodo marzo/dicembre 2018 e che cesserà quindi di essere erogato a partire da gennaio 2019.
    Viene salvaguardato, per le fasce retributive più basse, il bonus di 80 euro, da corrispondere per 10 mensilità dal primo marzo al 31 dicembre 2018.

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